Torri saracene e Castelli

5 Aprile 2022

Onde difendersi dai nemici e dalle incursioni dei pirati barbareschi vennero edificate torri di avvistamento e ed imponenti castelli che ancora possiamo ammirare sulla costa e nell’entroterra.

Zoagli

La torre saracena di levante è oggi proprietà comunale e vi si svolgono manifestazioni culturali e mostre mentre la cinquecentesca torre di ponente è incorporata nel castello Canevaro.

Lavagna

Torre del Borgo, nata in origine come Torre di avvistamento e difesa, la Torre Civica, con annesso uno splendido giardino “alla Genovese”, è sede museale dedicata alla Galleria artistica dell’ardesia, “Pietra Nera di Lavagna”.
Sono esposti all’ultimo piano della galleria i reperti ceramici rinvenuti presso la Torre durante l’ultima campagna di restauro e la Civica Collezione Archeologica Alloisio.

Sestri Levante

La Torre dei Doganieri è ora sede di mostre e di un’esposizione di oggetti d’arte.

Rapallo

L’antico castello sul mare è senza dubbio il simbolo di Rapallo e fu dichiarato Monumento Nazionale dal Ministero dei Beni Culturali. Fu costruito sul mare nel XVI secolo per difendere la città dalle scorrerie dei Saraceni ed è possibile visitarne l’interno in quanto spesso ospita mostre fotografiche, di pittura, numismatica, filatelia, modellismo e micologia ed è sede della famosa mostra dei cartoonist che ha luogo ogni anno a Rapallo.

Santa Margherita Ligure

Il Castello fu costruito nel 1550 ai piedi della collina su cui sorge la celebre Villa Durazzo-Centurione in seguito ad una delibera del Senato della Repubblica di Genova a difesa delle frequenti incursioni dei Pirati Saraceni e fu più volte potenziato fino all’inizio del XVII secolo. Dal Settecento perse importanza a causa del cessare delle invasioni piratesche fino a rischiare la distruzione a favore di altri edifici. Fu restaurato alla fin della II Guerra Mondiale ed intitolato alla memoria dei caduti della Grande Guerra.


Camogli

Il Castel Dragone o Dragonara è un’imponente struttura a pianta irregolare del XII secolo costruito su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare a difesa del paese dalle devastanti incursioni piratesche saracene e turche. E’ sormontato da una torre larga e tozza, munita ai vertici di guardiole rotonde con copertura a cupola, dotate di feritoie. Lungo i secoli il castello venne utilizzato come prigione e poi come magazzino per le provviste.
Nel 1950 fu restaurato, vennero create due logge e una sala nella zona inferiore.

Chiavari

Il Castello fu costruito tra il 1146 e il 1147 a difesa della cittadella fortificata del borgo marinaro di Clavari, l’odierna Chiavari e della valle circostante. Fu testimone e protagonista di guerre e assedi: più volte danneggiato durante le violente lotte fra Guelfi e Ghibellini fu più volte ricostruito ed ulteriormente fortificato con una cinta muraria provvista di sette porte e quattordici torrette di avvistamento. Quando venne meno il suo scopo difensivo venne parzialmente demolito: oggi ne rimane intatto il torrione a monte, una piazza d’armi fortificata sul lato opposto e due cisterne che garantivano una scorta di acqua durante gli assedi, mentre della cinta muraria rimangono solo alcuni tratti.

Varese Ligure

Il Castello Fieschi è situato nella parte settentrionale del cosiddetto “Borgo Rotondo”, fu edificato dai feudatari Fieschi in epoca medievale a difesa di Varese Ligure . La struttura è costituita principalmente dalle due torri edificate fra il 1435, e il 1472. Di proprietà privata è comunque concesso per manifestazioni ed esposizioni.

Santo Stefano d’Aveto

Il Castello sorge nella piazza principale del paese, circondato dalle più alte vette dell’Appennino Ligure. L’imponente struttura, in pietra locale a vista, ha forma di pentagono irregolare delimitato agli angoli da torrioni (i quattro principali sono protetti alla base da bastioni a forma di cuneo, mentre la quinta torre, più piccola, era forse destinata a funzioni di solo avvistamento), mentre una torre rotonda, più alta, si ergeva all’interno della cinta muraria: oggi ne rimane solo il basamento. All’interno dell’edificio, le varie attività amministrative e militari del feudo erano svolte in vani ricavati nelle mura stesse (comprendevano gli alloggi del Podestà e delle guardie, la cappella, l’armeria, la cavallerizza, la zecca, la prigione con sala di tortura, il tribunale di giustizia, un forno), disposti su tre piani il cui accesso era garantito da ballatoi colonnati (oggi crollati ed irriconoscibili). Un pozzo posto al centro del cortile, tuttora visibile, era utilizzato per le scorte d’acqua. La porta d’ingresso, in proporzione piuttosto piccola, è situata a circa tre metri d’altezza, ed era accessibile grazie ad una sorta di ponte mobile in legno, difeso da una guardiola sempre in legno. Attaccato e saccheggiato nel 1796-97, il castello è stato in seguito utilizzato come deposito di materiale agricolo, e poi abbandonato. Le strutture interne (a cominciare dalla torre rotonda) sono crollate sulla piazza d’armi, e ampie crepe si sono aperte nei bastioni e nelle mura. Una serie di provvidenziali restauri, terminati nei primi anni 2000, hanno permesso la conservazione del sito, chiudendo le crepe e svuotando il cortile interno dalla gran parte delle macerie. Una scala metallica, che richiama l’aspetto del pontile originale, consente l’accesso all’edificio, che è però chiuso al pubblico mediante una cancellata (che consente, comunque, di osservarne l’interno).

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